Gianni Nucera scalpita. L’inizio della stagione 2019/2020 della Lavagnese è alle porte. Il “nuovo” tecnico è già pronto. «Non mi sento per nulla nuovo, anzi…», sorride il quarantunenne. «Abito a Lavagna da quando sono nato, sono stato sei anni allenatore del settore giovanile, negli ultimi due ero già nello staff della prima squadra. Ora, ci sono di nuovo e sono felicissimo». Nucera nello scorso campionato era il vice di Luca Tabbiani, in quello precedente era il primo collaboratore di Gabriele Venuti e, nelle ultime quattro gare, aveva fatto l’allenatore in D. «Ringrazio la società per quest’altra opportunità – dice - Sono trattato come un figlio dalla famiglia Compagnoni. Solo il fatto che il DS Simone Adani abbia pensato a me per la panchina, mi inorgoglisce. Ringrazio lui e gli altri dirigenti come Francesco Bellusci e Davide Focacci, con cui il rapporto è ottimo». Nucera guiderà la squadra della Lavagnese in un momento particolare: da una parte i festeggiamenti per il Centenario, dall’altra l’intenzione di ridimensionare il progetto. «Sarà allestita una squadra di giovani – spiega - È l’anno 100 ma per noi sarà come fosse l’anno 0. La società nella scorsa stagione ha iniziato un lavoro importante nel settore giovanile, insieme a Luca Cavallo e Simone Basso. La strada intrapresa è questa. Tanti giocatori del territorio, con l’obiettivo salvezza. Poi personalmente avrei un altro obiettivo: vorrei riportare la gente al Riboli, come succedeva una volta».
Da "Il Secolo XIX" di martedì 9 luglio 2019
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