Simone e Gianmarco. La Lavagnese dei Basso supera il Borgosesia. Nessuna parentela. Solo un caso di omonimia. Tutti e due a segno, ieri, al Riboli. Il “vecchio” Basso su rigore nel primo tempo per il provvisorio 1-1, il giovane Basso allo scadere per il definitivo 2-1. Simone, classe 1982, non ha certo bisogno di presentazione: nella stagione 2001/2002 ha esordito in Coppa Italia con il Parma contro l’Inter, poi ha giocato tantissimi anni in serie C e B, in piazze importanti del calcio italiano come Livorno, Crotone, Frosinone, Spezia, Trapani e Modena ma anche Prato, Aglianese, Sangiovannese, Sorrento. Più di 400 partite da professionista. «E ieri, l’ho visto fare anche un grande recupero in difesa – dice il tecnico Luca Tabbiani -. Ha un passato importante ma quando scende in campo, si mette al servizio della squadra. È un piacere averlo in rosa, è un esempio per tutti, deve essere un esempio per i giovani ».
Basso, da questa stagione, è anche il responsabile del settore giovanile della Lavagnese, a conferma del suo coinvolgimento nel progetto bianconero. Poi, c’è Gianmarco Basso. Classe 1999, centrocampista di Finale Ligure, passato anche per la Primavera dell’ Entella, nella stagione 2017/2018, e con un trascorso al Vado. «Quando ho iniziato ad allenare, per due giorni alla settimana, seguivo la leva 1999 del Vado e Gianmarco prometteva già bene», assicura Tabbiani che ha ritrovato Basso junior qui alla Lavagnese, nel mercato di dicembre. Ieri, ha giocato al posto di Fonjock, in un ruolo delicato come quello di regista in mezzo al campo, segnando il gol decisivo. —
Sulla gara il mister: «Ci abbiamo creduto fino alla fine, volevamo questa vittoria». Ed è arrivata. In extremis. Ma è arrivata. E la dedica dell’allenatore Luca Tabbiani è per i suoi ragazzi: «La meritano tutta –assicura il tecnico bianconero - Nelle settimane scorse, dopo risultati non del tutto convincenti, avevo detto che questo gruppo è unito e lavora sempre tanto. Ci mancava la vittoria, per non perdere fiducia». Il 2-1 al Borgosesia interrompe il digiuno di successi della Lavagnese al Riboli, che non vinceva in casa dal 27 gennaio, 2-0 al MilanoCity. «Stiamo vivendo una stagione particolare, con vari infortuni – ricorda Tabbiani - Oggi eravamo senza Tos, Purro e Fonjock, con tantissimi giovani in campo. La risposta è stata ottima ».
La Lavagnese ha superato l’esame e può guardare la classifica con ottimismo: «Alla vigilia, avevo detto ai ragazzi che, in caso di sconfitta, non avremmo dovuto fare drammi. Ora non è il caso di esaltarci. Ci siamo avvicinati alla salvezza ma il campionato è ancora lungo. Dobbiamo pensare solo a noi». —
da "Il Secolo XIX" di Lunedì 18 Marzo 2019