Un campionato a due facce quello della Lavagnese. Un inizio stentato, poi una lunga serie positiva che ha portato i bianconeri a disputare i playoff sfumati nel grigio pomeriggio di Borgosesia. Per tracciare un prospetto di questa stagione abbiamo contattato il timoniere di questa squadra, mister Andrea Dagnino.Mister iniziamo dalle note dolenti. Cosa non ha funzionato a Borgosesia? «E’ stata una giornataccia sotto tutti gli aspetti. Eravamo in un momento straordinario sia a livello mentale sia a livello fisico, ma l’espulsione di Amirante dopo solo un minuto ha scombussolato i piani. Ho dovuto effettuare due cambi in corsa anche se comunque abbiamo provato a fare la partita per tutto il primo tempo. Alcune decisioni dell’arbitro non sono state felici, ma adesso è tardi per recriminare. L’unico rimpianto è il fatto di non essercela giocata in parità di uomini perchè in 11 contro 11 avremmo potuto vincere».Il bilancio della stagione è comunque positivo. «Andando a vedere i punti conquistati, che sono 61, andando a vedere che siamo la miglior difesa, andando a vedere che a novembre si parlava di playout, la stagione è straordinaria, ma detto da me che sono il mister sembra che voglia enfatizzare il risultato. Sono soddisfatto di quanto fatto con un unico rammarico che è quello di non aver potuto giocare la finale fino in fondo a causa di alcuni episodi negativi».Se l’aspettava una stagione di questo tipo? «Diciamo che mi aspettavo qualcosa di più nella prima parte del torneo. Abbiamo fatto alcuni errori in estate e li abbiamo pagati, ma abbiamo avuto l’umiltà di rimediare. Abbiamo pagato qualche eccesso di leggerezza, ma da ottobre abbiamo inizia a viaggiare».Crocevia della vostra stagione il 2014, caratterizzato, nella regular season, da una sola sconfitta da gennaio a maggio. «La fine dell’anno è coincisa con tanti episodi. Innanzitutto il tesseramento di Nura, giovane nigeriano classe 1997 che mi ha permesso di fare un calcio che mi piace molto, ovvero il 4-4-2, abbiamo preso Amirante che si allenava con il Genova Calcio e non ci abbiamo pensato un attimo a tesserarlo. Avevamo qualche problema col gol, ma lui li ha risolti. Sicuramente sono coincise tante cose con la fine dell’anno».Quale è stato il momento in cui ha creduto che l’impresa di raggiungere i playoff era possibile? «Credo che la vittoria a Borgosesia abbia dato una carica emotiva importante. Ho visto la squadra che dalla settimana dopo si sentiva forte e consapevole dei propri mezzi. Da lì è iniziata un’escalation che ci ha permesso di risalire in classifica e fatto pensare anche di poter andare oltre il quinto posto».E il suo futuro?«Faremo il punto della situazione col presidente e con tutto lo staff e vedremo quali saranno gli obiettivi. E’ chiaro che è un momento in cui una realtà come la nostra non può ambire a traguardi fantascientifici. Nel contempo però ci teniamo a diventare, nel campo dilettantistico, la squadra di riferimento nel Levante ligure. Abbiamo un Settore Giovanile fantastico e una prima squadra di livello. L’obiettivo è di riuscire a confermarci anche l’anno prossimo. Il nostro presidente chiederà se ci sono i presupposti di fare il miglior piazzamento possibile».
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